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Infrastruttura di ricarica pubblica: bilancio 2022

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Infrastruttura di ricarica pubblica: bilancio 2022 Empty Infrastruttura di ricarica pubblica: bilancio 2022

Messaggio Da red69 Gio 1 Dic - 11:38

Il tema dell'infrastruttura di ricarica è un fattore chiave per la diffusione di auto BEV al pari del discorso incentivi.
L'ansia relativa alla possibile assenza o malfunzionamento di infrastruttura quando serve è un fattore che pesa enormemente nella scelta e in molti casi porta ancora alla decisione finale di guardare altrove.
Guardando al panorama italiano, diciamolo subito, il 2022 è stato un buon anno per l'Infrastruttura di ricarica, pur in un contesto di luci e ombre.

La novità più positiva dell'anno per me è senza dubbio lo sviluppo della rete autostradale e in particolare di FreetoX (Autostrade per l'Italia).
Oggi nelle due direttrici principali (Autostrada del Sole e Adriatica) è possibile viaggiare senza uscire dall'autostrada, ricaricando ultra-fast ogni 150-200km in strutture funzionanti e tutto sommato sufficienti per i volumi di traffico attuali di BEV. Nota negativa per le direttrici coperte da altri gestori e in particolare la Milano-Trieste e la Salerno Reggio Calabria

La seconda novità più positiva e lo sviluppo impetuoso della rete Be Charge / Plenitude, che è ormai un operatore nazionale di dimensioni quasi comparabili ad Enel in quanto a diffusione (oltre 11.000 punti di ricarica). L'aspetto positivo di Be charge è la sinergia con i distributori Eni, che sta offrendo buone installazioni nelle direttrici extraurbane (prima più penalizzate) e una buona affidabilità.

Dal canto suo anche Enel non è stata a guardare, sviluppando la rete.

Veniamo ora alle note dolenti, ove senz'altro la prima piazza è relativa ai rincari tariffari. Non voglio dilungarmi sull'argomento, che daltronde non è relativo solo alla mobilità elettrica, e va anche detto che per fortuna le flat a pacchetto sono aumentate in misura minore.

La seconda nota dolente è quella relativa ai tempi di allacciamento e ai tempi relativi agli interventi di manutenzione, in entrambi i casi totalmente inadeguati alle esigenze della mobilità attuale.
E' un paradosso che molte installazioni debbano stare a marcire per mesi prima di essere fruibili e/o riparate

Più in generale bisogna ammettere che il settore è ancora totalmente deregolamentato e privo di una vera e propria pianificazione di lungo periodo.
I providers sono tanti e ognuno con le sue regole, le sue tariffe e le sue modalità di supporto. Non ci sono standard certi a cui devono attenersi costruttori e gestori e il pagamento diretto (via cc o bancomat) è una chimera, o peggio ancora la possiilità di gestire il plug and charge (qui a dire il vero anche per limiti lato auto).
Il povero utente è ancora costretto a surfare tra tessere, app, piani di ricarica etc. Insomma, il sistema è tutt'altro che user friendly e su questo aspetto nel 2022 rilevo pochi passi in avnti

red69

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