Atlante costruirà la prima stazione elettrica per mezzi pesanti al Sud

Dando seguito alla notizia della compagnia Atlante (gruppo Noha)
https://emob-italia.it/2023/09/05/atlante-gruppo-nhoa-3mila-colonnine-di-ricarica-entro-il-2023/, spinta da una visione molto ambiziosa supportata comunque da professionalità e basi concrete (l'ho seguita un bel po' attraverso letture editoriali) sembra che abbia "in cantiere" (è il caso di dirlo ) la realizzazione della prima stazione di rifornimnto per mezzi pesanti e auto articolati.

Stranamente (ma in realtà suonerebbe strano solo per coloro che non hanno alcuna esperienza con la realtà del sud Italia), la stazione dovrebbe nascere a Nola.
In questa città, dovete sapere, si concentra il polo commerciale più grande d'Europa!
Avete letto bene: NO di Italia, ma di Europa.
https://www.casertanews.it/economia/065644_imprese-nola-cis-nola-festeggia-25-anni-attivita.html

Veremo che tipo di connettore saranno dotate le colonnine, in quanto tempo verrà realizzata e altri dettagli che speriamo venghino alla luce in un lasso di tempo quanto più breve possibile

Insomma, sembra una bella notizia per la mobilità elettrica (anche quella pesante)

Lo è senz'altro e la scelta mi sembra estremamente corretta.
L'ideale sarebbe avere però almeno un network minimo di una decina di queste installazioni in punt strategici della penisola

Vero, ci pensavo anch'io.
Magari anche "solo" 10 postazioni di ricarica ma, in punti strategici lungo l'intero stivale che delinea il territorio italiano, sarebbe già sufficiente dato che i mezzi pensanti in genere sono carratterizzate da due punti che favoriscono una mobilità elettrica:

1) Percorrono tratte lineari e programmate.
Questo comporta una certa "previdibilità" e una maggiore opportunità di programmare perfettamente il viaggio organizzando le ricariche e una tabella di marcia
2) Limite di velocità in genere bassi: 90km/h
Anche in autostrada mi sembra che questi mezzi siano costretti a mantenere questa media bassa favorendo sicuramente l'autonomia data la limitata resistenza aerodinamica.

Kimera ha scritto:Vedremo che tipo di connettore saranno dotate le colonnine, in quanto tempo verrà realizzata e altri dettagli

Notizia interessante, anche se in mondo acerbo per le infrastrutture dei veicoli passeggeri, parlare già di network per traffico commerciale sinceramente un po' mi lascia perplesso.

Sicuramente l'infrastruttura di ricarica per mezzi commerciali dovrebbe seguire una sua filosofia di installazione "più ragionata" rispetto a come è stata realizzata per le auto. Mi risulta impensabile che un mezzo pesante debba recarsi ad una colonnina per la ricarica appositamente, mai detto "il tempo è denaro" è tanto valido quanto per il trasporto merci.

Quello che posso immaginare è che le colonnine vengano predisposte in corrispondenze delle aree di carico/scarico dei grandi Hub commerciali, in modo che i tempi morti che lamentano sempre gli operatori di settore come collo di bottiglia vengano ottimizzati per effettuare ricariche. Inoltre un traffico pesante necessità di batterie di taglio mostruosamente grande ed i tempi di ricarica sono critici. Quindi non è pensabile che questi mezzi, anche se retrocompatibili, possano appoggiarsi alla reste ultra fast attuale, andrebbero a saturare un infrastruttura già traballante.

Il consorzio che gestisce CCS2 (connettore obbligatorio in Europa) ha già sviluppato dei futuri standard per cariche ad alta potenza, il loro obiettivo è garantire stazioni di ricarica che possano supportare correnti fino a 3000A e tensioni da 1500V (Potenze di ricarica fino a 4,5 MW), ma oggi i connettori attuali arrivano ad erogare poco meno di 0,5MW e su mezzi pesanti che useranno batterie da 1MW è evidente che richiederebbero tempi di ricarica decisamente lunghi.

Infine il tema è che oggi vi è una discreta offerta di veicoli commerciali leggeri (Pickup e furgonati) ma è totalmente assente quella relativa a mezzi pesanti. I pochi messi commercialmente a disposizione hanno caratteristichi poco utilizzabili. L'unico modello in Europa che offrono percorrenze sopra i 700 km (sulla carta) sono il Tesla SEMI ed è prodotto con il contagocce, subito dietro sul podio c'è un Nikola Motor da 500 km e poi un Quantron da poco meno di 500 km reali.

In sintesi una bella notizia, ma bisogna poi vedere che non rimanga un installazione solitaria ed inutilizzata senza un reale piano di sviluppo di questo tipo di mobilità commerciale.

Replay ha scritto:Mi risulta impensabile che un mezzo pesante debba recarsi ad una colonnina per la ricarica appositamente, mai detto "il tempo è denaro" è tanto valido quanto per il trasporto merci

Ottima osservazione.

Infatti secondo me, stanno pensando ad un network del genere per i rifornimenti di mezzi pesanti in occasione di tre particolarità che necessariamente caraterizzano questo tipo di mobilità:

1) Sfruttare la sosta in caso di "riposo forzato" che per legge è normato per ogni tot km o un tot di ore di viaggio (non mi ricordo quanti precisamente).
2) Sfruttare la sosta forzata del mezzo una volta raggiunta la destinazione in attesa del nuovo incarico/carico nell'hub predisposto.
In questo punto, ecco il punto di forza che avrà fatto scegliere al costruttore di installare colonnine proprio nell'area Cis
3) I mezzi pesanti dovrebbero garantire l'autonomia necessaria per rispondere alle esigenze sovraesposte che per definizione hanno delle tratte ben definite (punto a vantaggio dell'elettrico), normato da precise tabelle di marcia (vantaggio per l'elettrico) e distanze/tempi ben definiti.

Ecco perché oggi forse potrebbe già essere realtà, proprio per la "prevedibilità" del tipo di viaggio che caratterizza proprio il mezzo pesante per trasporto di "cose" e un domani, perché no? Anche di persone