Atomico vera energia alternativa ad interim?

Ciao,

non so se il titolo è chiaro ma non penso che qui verrà modificato 3 o 4 volte ;-)

Scrivo questo post sollecitato da Replay e dalla lettura di qualche post di "l'avvocato dell'atomo" .

Mi chiedo se l'energia atomica debba essere demonizzata o se, per le nazioni che hanno impianti attivi, possa essere una valida soluzioni ad interim nel mentre che si progredisce con le rinnovabili tipo solare o eolico.

So che l'argomento è molto ampio e il dibattito difficile ma spero nasca una discussione interessante.

Alberto

albo70 ha scritto:Mi chiedo se l'energia atomica debba essere demonizzata o se, per le nazioni che hanno impianti attivi, possa essere una valida soluzioni ad interim nel mentre che si progredisce con le rinnovabili tipo solare o eolico.

Io credo che il Nucleare sia una possibile scappatoia dal cordone ombelicale che ci siamo costruiti in europa verso Nazioni notoriamente instabili e che al momento stanno giocando di "crisi energetica" per fare giustamente i loro interessi. L'errore è stato sicuramente non diversificare in modo adeguato l'approvvigionamento delle materie prime.

Il Nucleare di buono ha che gli stati maggiori esportatori materiale radioattivo sono notoriamente nazioni "tranquille", visto che si parla di Canda ed Austrialia.

Non credo come spingono molti ProNuke che la soluzione sia costruire centrali nelle nazioni dove non ce ne sono o la burocrazia al momento non rende la vita facile perchè il tempo necessario per rendere operative sarebbe talmente lungo che ormai il problema energia potrebbe aver portato il sistema al collasso.

Utopicamente mi piacerebbe più un ragionamento EUROPEO e cioè le nazioni che da sempre adottano il nucleare ed hanno una sana politica possono offrire territorio e spazi per la realizzazione di centrali nucleari battenti bandiera UE con fondi e task force internazionale, progettate e pensate per offrire la loro produzione a tutte le nazioni.

Nell'attesa la Francia, che è un caso NUKE unico al mondo per l'elevata produzione ed il fatto che le sue centrali sono le uniche che modulano la produzione tenendosi anche su valori bassisimi tanto che nel 2021 EDF ha dichiarato di averle usate al 56%. Se i Francesi le portassero al 90% produrrebbero corrente elettrica che coprirebbe tranquillamente il 50% del fabbisogno Italiano... una riserva enorme di energia "pronti via" già disponibile... basterebbe che la comuità europea e le altre nazioni pagassero carburante e parte dei costi alla Francia per mandare dove dico io il Metano di Putin!

Replay ha scritto:
Non credo come spingono molti ProNuke che la soluzione sia costruire centrali nelle nazioni dove non ce ne sono o la burocrazia al momento non rende la vita facile perchè il tempo necessario per rendere operative sarebbe talmente lungo che ormai il problema energia potrebbe aver portato il sistema al collasso.

Ciao,

concordo con te oggi partire da zero sarebbe un errore ma credo che sfruttare quello che c'e' potrebbe aiutare sia a rendersi indipendenti o almeno meno dipendenti da alcune fonti sia a favorire la transizione verde andando a coprire le mancanze attuali.

Come ti avevo detto e confortato dai tuoi dati sono convinto che con il referendum del 1987 abbiamo "buttato via il bambino con l'acqua sporca" e non abbiamo neanche avuto particolari benefici sul lato sicurezza visto che a pochi Km dal nostro confine abbiamo centinaia di centrali nucleari su cui non possiamo nenache esercitare un certo grado di controllo se non tramite le apposite agenzie.

Interessante il discorso francese, ti va di approfondirlo ? non pensavo ci potesse essere una così ampia modulazione.

Io ho delle perplessità sul nucleare.
Non ideologiche e nemmeno piuù di tanto tecniche, ma prettamente economiche.
Mettersi a fare centrali della generazione attuale adesso è tardi. L'iter di costruzione sarebbe comunque contrastato e lungo (ci sarebbe chi fomenterebbe la protesta per ragioni prettamente populistiche), se pensiamo che non siamo riusciti a fare "semplici" termovalorizzatori o rigassificatori.
Dobbiamo essere realisti. Noi abbiamo da un lato sposato il gas, quindi dobbiamo fare in modo di procurarci gas al prezzo più basso possibile, dall'altro abbiamo una opportunità sulle rinovabili, che pur non risolutiva va comunque sfruttata per quello che è il suo potenziale

Red, penso che il tuo pensiero sia simile al mio e a quello di Replay.

Per noi (intesa come Italia) è tardi ma in generale è una possibilità per stati vicini a noi che potrebbe essere sfruttata, vedi i dati francise citati da Replay.

Sicuramente sulle rinnovabili abbiamo una grande occasione ma temo che anche qui ci saranno movimenti Ninby , pensate solo all'idroelettrico dove anche solo sghiaiare un bacino diventa un problema. Non mi immagino cosa potrebeb succedere di fronte ad un progetto simile al "Grande Vajont" (attenzione che non mi riferisco alla diga tristemente famosa ma a tutto il progetto che c'era dietro).

E' una buona idea, ma sono scettico sulla capacità degli europei a mettersi daccordo.
Finora in ambito comunitario abbiamo normato "paletti" , ovvero limiti ai quali i singoli stati si devono attenere. Qua invece è un po come la storia degli eurobond, vorrebbe dire avere qualcosa di condiviso fruibile da tutti alle medesime condizioni. bello e utopico allo stesso tempo

Beh L'accordo su l'extra produzione di energia con la Francia non è né piú ne meno che un accordo commerciale dei tanti che EDF giá fa con molti paesi. La Francia tiene le centrali cosí basse perchè altrimenti non saprebbe dove mettere la corrente elettrica prodotta. Ricordiamoci che l'accumulo della corrente elettrica non è una scelta strategica valida con le potenze in gioco. La V2G è sicuramente una soluzione interessante, ma utopica in Europa per i motivi citati da Red.

Una volta tamponato il fabbisogno energetico degli altri stati europei con la sola produzione francese, l'Europa piazza paletti seri per lo svincolo dal Gas russo e migrare con un piano energetico serio.

Il problema è che il solo green non è percorribile per tutta l'Europa, spazio e la quasi totale impossibilità di modulare la produzione in base alla domanda è un problema non trascurabile.

Il nucleare europeo o nazionale è qualcosa che andrá fatto se ci si vuole svincolare e tutto quanto scritto sopra sará un progettino di 10-15 anni... I governi saranno in grado di tenere una linea politica costante durante i loro avvicendamenti?

Una linea politica costante e lungimirante è molto distante dall'esserci in Europa e questo può essere un grosso problema per accordi così importanti e delicati.

Vado un pochino OT, c'e' un sito dove repererire informazioni sulla produzione di eolico nelle varie giornate ?

albo70 ha scritto:Vado un pochino OT, c'e' un sito dove repererire informazioni sulla produzione di eolico nelle varie giornate ?

In questi casi per mantenere un po' di ordine magari è meglio non andare OT e fare un nuovo post, siamo pochi e magari e meglio iniziare con il piede giusto per essere un po' più ordinati.

Non sono molto dentro l'eolico, però ti posso consigliare di dare un occhiata a WindFinder che mostra venti in tempo reale ed anche dati storici e WindHunter per la simulazione del minieolico del quale mi ero un po interessato poi ho lasciato perdere perchè era più la spesa che l'impresa.

La soluzione più "semplice" rimane quella legata al gas, nell'ipotesi in cui se ne riesca a tenere sotto controllo il prezzo attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Il nucleare in ambito europeo deve partire dallo sfruttamento pieno dlele centrali esistenti

red69 ha scritto:La soluzione più "semplice" rimane quella legata al gas, nell'ipotesi in cui se ne riesca a tenere sotto controllo il prezzo attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Il nucleare  in ambito europeo deve partire dallo sfruttamento pieno dlele centrali esistenti

L'Italia ha una posizione di favore nel mediterraneo, però se per costruire la TAP abbiamo dovuto lottare l'approvvigionamento diversificato lo vedo difficile, perché ogni opera che aumenti la portata da un paese diverso da quelli già "allacciati" avvierebbe la classica ondata di dissensi. Raddoppiare una linea Metano verso il nord africa non credo che sia meno impegnativo che costruire una centrale nucleare da noi!

Concordo sullo sfruttare le centrali esistenti sul territorio europeo per compensare la mancanza di energia, però poi sarà inevitabile cercare di affrancarci dall'energia prodotta dalla Francia (perchè oggi è praticamente il produttore unico in Europa che ha ampi margini) con soluzioni alternative. Probabilmente per l'Italia bisognerà puntare su Idroelettrico a ciclo chiuso, ma appena costruirai una diga anche qui proteste... allora facciamo parchi solari ed eolici ma sicuramente proteste perchè deturpa i paesaggio... ndo vai vai c'è sempre un problema.